INCONTRI CON L'AUTORE
Da venerdì 17 a domenica 19 la Corte Leonardo ospiterà la presentazione di alcuni interessanti libri sui temi dell’ambiente, della natura, del paesaggio,declinati attraverso diversi generi, dal romanzo storico al giallo, dal testo scientifico al saggio giornalistico.
Gli autori e i curatori delle opere parteciperanno all’evento e risponderanno a curiosità o dubbi espressi dai presenti.
SFOGLIA
venerdì 17/05 | h. 16.00
Francesca
BENVEGNÙ Il ricco volume curato da Francesca Benvegnù e Lorenza Merzagora, pubblicato originariamente nel 2000 e recentemente rieditato con aggiunte ed aggiornamenti affronta numerosi aspetti della malattia che tanto ha infierito in Veneto. Da quelli prettamente medici, con riflessioni sul dibattito medico sanitario sui metodi di lotta antimalarica a quelli storici, con una ricca ricostruzione della storia della malaria in Veneto; dalla relazione tra bonifica e risanamento idraulico e miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali all’analisi della realtà socioeconomica, anche attraverso la raccolta di numerose interviste nel solco delle più recenti tendenze della storia orale. «Come gli uomini lavoravo, in palude, con i miei fratelli: mi davano la paga di un uomo, sì mi pagavano come per il lavoro di un uomo. Ero la più giovane di tutti, a sedici anni, e anche prima… pensa! […]. Avevamo diverse barche, di quelle grandi, e anche una piccola, una battellina, erano legate davanti casa nostra, dalla scalinata giù nella Fossetta. Quelle grandi servivano per caricare lo strame e la varesina in palude e poi portarlo fuori, sul nostro deposito; e qua venivano i Padovani con i carri a caricarlo e lo portavano via; queste grandi le tiravamo cariche di strame in tre, quattro persone, così: una corda sulla spalla, lungo il trodo [il sentiero dell’alzaia]. …»
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Mal aere e acque meschizze
Corte Leonardo
Malaria e bonifica nel Veneto, dal passato al presente
Lorenza
MERZAGORA venerdì 17/05 | h. 16.50
Emanuela
SIGNORINI La vicenda si concentra in una settimana di fine estate 1931 in una landa di recente bonifica della Sardegna, dove sorge la città nuova di Mussolinia (oggi Arborea di Sardegna), abitata da famiglie poverissime e numerose, per lo più venete, trapiantate per lavorare la terra dalla Società Bonifiche Sarde, con il benestare del regime fascista. Un lunedì mattina, tra polvere e fichi d'india, vengono trovati, morti ammazzati, due ragazzini: lei è veneta, lui è un pastore sardo di Terralba. Immediatamente il giovane parroco salesiano di Mussolinia, don Massimo, veneziano d'origine, è coinvolto nelle indagini. Sulla scena si fanno avanti innumerevoli personaggi. A complicare la situazione, arriva da Roma donna Erminia, moglie del presidente della Società Bonifiche Sarde, Manlio Dolce: ricca, viziata, spudorata, vede nel giovane sacerdote un balocco erotico, come i tanti amanti che ha avuto; un uomo da possedere a ogni costo, per il gusto di avere per sé qualcosa di vietato. Tra colpi di scena, improbabili colpevoli e segreti inconfessabili, grava la presenza oppressiva di una città, Mussolinia, a cui, per contratto, si deve ubbidienza, sudore della fronte e soprattutto una moralità ineccepibile. Mussolinia è una colonia di lavoro: non c'è spazio per l'amore o la passione; la città il cui nome è stato cancellato nel 1944 per decreto regio dai documenti, dalle mappe, dai libri, dalla storia e dalla memoria è la vera protagonista del giallo.
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Il sangue nero
di Mussolinia
Corte Leonardo
venerdì 17/05 | h. 17.40
Paolo
LORENZON «La terra attorno a questo villaggio è come un essere umano». Così lo sguardo profondamente empatico di Giovanni Comisso coglie l'essenza della campagna in cui è vissuto e che per alcuni, pochi anni anche Paolo Lorenzon ha condiviso, ragazzino. Le prime immagini scattate nei dintorni del paese di Negrisia, a ridosso del Piave, risalgono alla fine degli anni Sessanta, sul limitare tra due epoche: un ‘medioevo', che in quelle terre è sopravvissuto più a lungo che altrove, e la modernità, che a balzi da gigante ha cancellato in tempo breve quasi ogni traccia del passato.
Il giovanissimo fotografo ha fissato i tratti distintivi di entrambi i mondi, non già nel segno di una ‘ricognizione', bensì per restituire un'atmosfera e catturare l'anima di una terra e della sua gente, facendole vivere nelle luci, gli orizzonti, gli sguardi, i contrasti di un bianco e nero che si rivela perfetto legante tra realtà e memoria.
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Racconti di un fotografo
Dalle terre del Piave
Corte Leonardo
sabato 18/05 | h. 16.00
Michelangelo
SAVINO Il volume presenta in modo critico gli strumenti per il governo del territorio così come formulati nella Lur 11/2004, presentandone obiettivi, aspirazioni e limiti strutturali. Il testo non si limita, però, all’analisi dei contenuti della disciplina urbanistica della Regione del Veneto. Tenta piuttosto di inquadrarli all’interno dei processi di trasformazione che interessano la regione e soprattutto nel sistema dei paradigmi che hanno condotto dalla Pianificazione al Governo del territorio. L’obiettivo è lasciar comprendere come il governo del territorio sia chiamato oggi a fronteggiare problematiche e sfide nuove e dirompenti, costruire scenari di sviluppo equilibrati, delineare una strategia coerente dell’azione pubblica.
In breve, più che ribadire l’imprescindibilità della pianificazione, si vorrebbe condividere la certezza della sua rilevanza pubblica.
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Governare il territorio
in Veneto
Corte Leonardo
sabato 18/05 | h. 16.00
Stefano
PITTARELLO Tutti volevano lo sviluppo e lo sviluppo doveva andare da tutte le parti. Ma non era possibile. Sarebbe venuta fuori una città che non stava né in cielo né in terra. Una montagna di metri cubi di cemento senza uno scheletro urbano: mancavano servizi, fognature, spesso pure le strade. I diecimila abitanti dell’antico borgo erano diventati duecentodiecimila. E Mestre era un simbolo in Europa: la città con meno verde per abitante, meno di mezzo metro quadro per ogni cittadino.
Ma Tano Zorzi parlava un’altra lingua in consiglio comunale.
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Il sacco bello
Corte Leonardo
sabato 18/05 | h. 17.30
Cesare Primo
MORI L'esperienza in terra friulana e in Istria del Prefetto di
ferro, Senatore Cesare Primo Mori, consumatasi nella
decade degli Anni Trenta del Novecento, ha rappresentato
per quei luoghi un autentico balzo in avanti di civiltà
e sviluppo, attraverso la sublimazione del valore
inestimabile della risorsa acqua, concretizzatosi con la
bonifica e il recupero del territorio della Bassa Friulana
e la realizzazione della rete idrica civile, tutt'ora vigente,
nella penisola istriana.
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Lo stato nello statoCorte Leonardo
domenica 19/05 | h. 15.30
Giuliano
MENALDO È la storia delle nostre campagne, dei nostri Colli: della terra che non si può rubare, della terra che si mangia, della terra che si suddivide con buona pace o con liti e faide, fino a che spariscono i campi e le bestie: si inizia con il latte bevuto tepido, appena munto, si finisce per doverne comprare il litro dal lattaio che passa in corte, suonando la tromba. Malaterra, da cui fuggono o su cui muoiono i vecchi protagonisti. «E allora, rèchiemetèrna».
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Malaterra
Corte Leonardo
domenica 19/05 | h. 15.30
Luciano
MORBIATO Tra i racconti popolari la fiaba è il genere più conosciuto, ma proprio per questo presenta una certa difficoltà di definizione e differenziazione, rispetto a novella, leggenda (sacra e profana), aneddoto, facezia... senza dimenticare la più antica forma di racconto, il mito, del quale la fiaba conserva alcune tracce, spesso nascoste da aggiunte posteriori, da sedimenti di storie e impronte di narratori. Si potrebbe parlare di un genere misto di lunghissima durata che, dopo aver richiamato l´interesse di intellettuali romantici e folkloristi fino al Novecento, è stato confinato in epoca contemporanea nell´angolo dei racconti per l´infanzia.
Il volume antologico propone un viaggio nel ricco patrimonio della narrativa orale del Veneto, cui aveva attinto già nel Cinquecento lo Straparola per Le piacevoli notti, arrivando alla documentazione delle più recenti raccolte dialettali, realizzate in aree omogenee e pubblicate nei primi anni del nuovo millennio, senza tuttavia chiudersi in una tradizione localista, perché le storie, come gli uomini, vivono e camminano per il mondo.
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ContastorieCorte Leonardo
Antologia di testi narrativi popolari veneti