“Pescatori di frodo”
di e con Massimo Cirri / Mirko Artuso
e la partecipazione di Giovanna Digito
musiche di Francesca Gallo e Sergio Marchesini
regia Mirko Artuso
Una vera immersione nelle profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni
La profondità dell’acqua e il suo valore
Questo fanno Massimo Cirri e Mirko Artuso scivolano lentamente immersi nelle parole e le canzoni che compongono il racconto di questo specchio d’acqua e terra che è la bassa, la pianura delle bonifiche e delle migrazioni degli arrivi e delle partenze.
Seduti sulla riva come pescatori ad aspettare e raccontare storie
Lenta e inesorabile la corrente dei pensieri lungo il corso del fiume
Lentamente, come scorre l’acqua
Lentamente, come scorre lento il tempo
Lenti ma pieni di paure, di dubbi e di speranze, spaesati e divertiti
La soggettiva dei due pescatori scivola nell’acqua, si avvicina alle sagome sfuocate adagiate sul fondo.
Hanno bisogno di capire, di guardare dall’alto e riderci sopra. Un viaggio di conoscenza, incontri, dubbi.
Le voci di Mirko Artuso e Giovanna Digito accompagnano il racconto che segue tre filoni: la memoria, l’attraversamento, la nuova vita oggi. Mentre Francesca Gallo con la sua inconfondibile voce e Sergio Marchesini alla fisarmonica li accompagnano lungo il viaggio.
Massimo Cirri aiuterà lo spettatore a capire le direzioni, il flusso; per cercare di orientarsi in questo paesaggio con un orizzonte che ha schiacciato la nostra capacità di ascoltare e capire i motivi e le scelte del nostro vivere quotidiano.
PESCA DI FRODO attraverso i racconti e lo sguardo di questi narratori/pescatori, cerca di modificare questo orizzonte.
La terra in cui nasciamo è il punto di partenza, non quello di arrivo.
(M.Artuso)
Progetto originale per il festival, prima assoluta