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Cambiamenti climatici e sicurezza idraulica

25 Maggio 2018 @09:30 - 13:00

- Gratuito

Venerdì 25 maggio | 9:30-13:00

Cambiamenti climatici e sicurezza idraulica


Gli interventi di difesa idraulica del territorio insieme a quelli destinati a scopi produttivi che interagiscono con il territorio stesso, si concretizzano normalmente nella progettazione e realizzazione di opere destinate ad assolvere funzioni definite a livello locale e su scale temporali pensate a breve termine. Un’attenzione relativamente minore è talvolta riposta al comportamento delle opere su scale spaziali estese e sul medio e lungo termine.

È appena da ricordare che le opere idrauliche regolano, e possibilmente utilizzano, grandezze (idrologiche) variabili con legge naturale, le quali possono essere ritenute e trattate come grandezze casuali, ancorché la loro distribuzione nell’anno sia qualitativamente nota e attesa in quanto legata a caratteri climatici che si suppongono noti. Cosicché il riferimento a un evento, assunto come fondamento del progetto, divide il campo di quelli possibili in due, in uno dei quali l’opera svolge la sua funzione con pienezza di risultati, mentre nell’altro la sua efficienza si riduce a misura che l’evento si scosti da quello di riferimento. Risultando essenziale valutare il grado di rischio che ogni scelta comporta, in dipendenza stretta dalla natura dei problemi che l’opera si propone di risolvere.

Un ragionevole grado di rischio, dipendente specialmente dalla natura ed entità delle possibili deficienze funzionali, è definito per legge o regolamento, o talvolta scelto per esperienza, per ogni tipo di opera.

In effetti, può tuttavia accadere che le prestazioni delle opere realizzate si rivelino nel tempo diverse da quelle previste; vuoi per aver adottato schemi estremamente semplificati per le stesse in fase di pianificazione degli interventi o per essere intervenute modifiche nell’iter tecnico – amministrativo che porta alla loro realizzazione, vuoi perché l’attività di manutenzione non è stata in grado di garantire nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità e l’efficienza programmate in origine, vuoi perché nella formulazione delle ipotesi che sono alla base della loro progettazione si è dato credito alla stazionarietà degli eventi climatici.

In caso di disfunzione e/o collasso della singola opera, la risposta del sistema territoriale nel suo complesso e la sua capacità di resistere agli effetti della disfunzione danno misura del rischio residuo. Tuttavia eventuali variazioni della capacità prestazionale delle opere o una non corretta analisi delle variabili idrologiche legate agli aspetti climatici possono influire sul rischio residuo dell’intervento in origine pianificato, potendo essere il collasso o la disfunzione associato sia al superamento delle variabili di progetto, sia a fattori non previsti intervenuti nella successiva fase di realizzazione e/o di gestione dell’opera.

L’evidenza di numerosi fallimenti verificatisi negli ultimi anni, ripropone la necessità di ripensare con uno sforzo congiunto e condiviso alla effettiva adeguatezza prestazionale delle opere idrauliche – considerate in modo singolo e soprattutto in combinazione – in relazione ai cambiamenti climatici, demografici e territoriali. Accanto ad aspetti di carattere idrologico, geomeccanico e strutturale, altrettanto rilevanti risultano i fattori ecologici, legati alla interazione della vegetazione e della fauna selvatica con le opere idrauliche. Elementi, tutti questi, da valutare nel loro complesso al fine di garantire la funzionalità delle opere e per salvaguardare la qualità ambientale con ovvie implicazioni sul benessere della popolazione in senso globale.

Un insieme estremamente complesso, che non è certo possibile analizzare nello spazio di una mattinata, ma per il quale gli interventi previsti nella sessione offrono interessanti spunti di riflessione.

Prof. Paolo Salandin, Università degli Studi di Padova | DICEA

Centro di Idrologia ‘D.TONINI’


09:30 – 13:00 Simposio scientifico ǀ Cambiamenti climatici e sicurezza idraulica
09:30 – 09:40 Coordina e introduce Paolo Salandin (Università degli Studi di Padova – ICEA)
09:40 – 10:00 Cambiamento climatico: consapevolezza e scenari (Luigi Mariani, Università degli Studi di Milano)
10:00 – 10:20 Cambiamenti climatici e sicurezza idraulica nel contesto della Direttiva 2007/60 (Francesco Baruffi, Autorità di bacino distrettuale Alpi Orientali)
10:20 – 10:40 Effetti delle sistemazioni idrauliche e degli invasi sui deflussi a valle, dall’Ottocento ad oggi (Roberto Ranzi, Università degli Studi di Brescia)
10:40 – 10:55 Monitoraggio idrogeologico e telecontrollo degli organi idraulici a salvaguardia del territorio (Pietro Francini e Cristian Tommasi, E.T.G. srl Scandicci FI)
10:55 – 11:20 Coffee break offerto da E.T.G. srl Scandicci FI
11:20 – 11:35 Applicazioni operative per il monitoraggio degli eventi meteorologici severi nel contesto del cambiamento climatico (Massimo Crespi, Radarmeteo s.r.l.)
11:35 – 11:55 Controllo dei deflussi di piena attraverso la gestione integrata delle reti di drenaggio urbano e rurale (Claudio Gandolfi, Università degli Studi di Milano)
11:55 – 12:15 Innalzamento del livello del mare, problematiche conseguenti nei delta e nelle zone litoranee del Mediterraneo e in altre parti del mondo (Luis Berga, Università di Barcellona)
12:15 – 13:00 Discussione

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Dettagli

Data:
25 Maggio 2018
Ora:
09:30 - 13:00
Costo:
Gratuito
Categoria Evento:

Organizzatore

Eventi
Email:
eventi@festivalbonifica.it

Luogo

Auditorium
Piazza Indipendenza, 13
San Donà di Piave, VE 30027 Italia
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