Mostra storico-fotografica
UNA FAMIGLIA IN ESILIO. I TRENTIN NELL’ANTIFASCISMO EUROPEO
Realizzata dal Centro documentazione e ricerca Trentin in collaborazione con Iveser (Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea) e Associazione “rEsistenze”, la mostra si propone innanzitutto di valorizzare il ricco fondo fotografico contenuto nell’Archivio di Franca Trentin (conservato a Venezia dall’Associazione rEsistenze): una documentazione per immagini che va dalla fine del XIX secolo ai primi anni Duemila.
In particolare intende approfondire la fase dell’esilio francese della famiglia Trentin durante la dittatura fascista (1926-1943).
Silvio TrentinUna famiglia speciale, i Trentin, che ha fatto dell’antifascismo, della libertà, del pensiero critico, spesso controcorrente, una scelta di vita, pagata con prezzi altissimi, dalla perdita di una posizione sociale all’esilio, dal carcere alla fine prematura del capofamiglia. Un padre, una madre e tre figli, che hanno svolto un ruolo attivo nella lotta per la democrazia in Italia e in Europa. Anche dopo la morte del padre e la fine della guerra, infatti, i figli porteranno avanti quegli stessi valori, con un apporto sempre originale e di primo piano nel mondo politico, sindacale, accademico e artistico. L’intransigenza morale è il principale insegnamento che Silvio gli ha trasmesso, la «radicale incapacità di separare l’etica della politica dalla propria morale quotidiana», come dirà Bruno. La storia dell’intera famiglia e le storie, private e pubbliche, dei singoli componenti sono infatti dominate dal tema della “scelta”: le scelte del padre Silvio – su tutte l’opposizione intransigente al fascismo e il conseguente, lungo esilio – non determinano solo le vicende di ognuno di loro fin dalla più tenera età, ma rappresentano il modello, la “visione del mondo” su cui ciascuno costruirà la propria vita. La militanza civile ed antifascista, marchio caratteristico ed inconfondibile della famiglia, troverà così in ogni Trentin una personale declinazione. Promossa da Centro documentazione e ricerca Trentin[1], Iveser e Associazione rEsistenze, la mostra si propone innanzitutto di valorizzare, far conoscere e condividere il ricco fondo fotografico contenuto nell’Archivio di Franca Trentin. Raccogliendo anche documenti e scatti appartenuti ai genitori di Franca, Silvio e Beppa, l’archivio comprende infatti – oltre ad un ricco epistolario – una raccolta di oltre 400 immagini che spaziano dagli ultimi anni dell’Ottocento ai primi anni Duemila[2]. In particolare si intende, con questo progetto, approfondire la fase dell’esilio francese della famiglia negli anni della dittatura (1926-1943). Silvio Trentin, allora docente... Leggi, docente di Diritto pubblico all’Istituto universitario Ca’ Foscari a Venezia, fu tra i primissimi cattedratici italiani a rifiutare il processo di fascistizzazione dell’università decidendo – già all’inizio del 1926 – di abbandonare non solo l’insegnamento ma lo stesso suolo di una patria per cui appena pochi anni prima aveva valorosamente combattuto, ma in cui ora non vedeva più garanzie di libertà.
La famiglia si inseriva prematuramente nella rete dell’antifascismo all’estero e degli esuli di varia nazionalità che allora sceglievano la Francia come rifugio. I Trentin – non più solo italiani e non del tutto francesi – assumevano così i tratti di una famiglia “europea” (oltre alla doppia identità italofrancese sono significativi anche i rapporti con la Spagna, prima con le missioni di Silvio nella Barcellona della guerra civile e poi, dopo la vittoria del franchismo, con l’assistenza agli spagnoli fuggiti in Francia, a cui i destini personali dei Trentin si legheranno strettamente).
La mostra è curata da Giovanni Sbordone che ne ha redatto i testi e scelto immagini e documenti. La grafica (ideazione logo, impaginazione pannelli, preparazione delle foto per la stampa) è stata interamente realizzata da Lorenzo Ghidoli.
La mostra è accompagnata da un video di 30’ – regia di Manuela Pellarin, cura storico-scientifica di Giovanni Sbordone – che può essere usato nelle scuole in preparazione della visita oppure proiettato in occasione dell’inaugurazione nello stesso luogo dell’allestimento se adeguatamente attrezzato.