Ricade nel bacino idraulico Ongaro Superiore, della superficie di circa 3.400 ha, nella zona dove erano state avviate le prime bonifiche private di M. Trentin e A. Berengan e dove la situazione ante bonifica ha vissuto insediamenti tardo-romani e medioevali. E’ a servizio prevalentemente del territorio del capoluogo sandonatese posto a valle della linea ferroviaria Mestre Portogruaro, ed è la centrale idrovora con la maggiore potenzialità di tutto il comprensorio consortile.
Risale al 15.3.1901 la prima concessione di finanziamento dello Stato, per il 60% del costo necessario alla sua esecuzione, e in soli due anni arrivarono alla costruzione della centrale idrovora con l’installazione di 2 pompe centrifughe della portata di 2.750 l/sec ciascuna, azionate da motrici a vapore.
Il 29 ottobre 1903 il Piave ruppe disastrosamente l’argine in località Trezza inondando il territorio, e l’idrovora funzionò per mesi per prosciugare l’acqua dell’alluvione che arrivò a lambire la periferia urbana di S. Donà, facendo capire la sua importanza. Nel 1915 l’impianto veniva elettrificato con rinuncia alle macchine a vapore.
Ci sono state poi le vicissitudini della 1^ guerra mondiale, con la distruzione dell’idrovora da parte degli austriaci per allagare nuovamente il territorio.
Nel 1935-36 l’idrovora fu oggetto di un radicale intervento, con la costruzione di una nuova platea di aspirazione più bassa di 1,5 m rispetto quella esistente, e l’installazione di 2 gruppi idrovori da 7.500 l/s ciascuno mossi da motori diesel della potenza di 600 CV.
Nel 1948 viene dato avvio ai primi tentativi di collegamento tra bacini idraulici e l’impianto viene messo in assistenza al bacino Cirgogno, che è a servizio prevalentemente della parte nord di S. Donà e del comune di Noventa, mediante la realizzazione di un sifone sottopassante il Canale Navigabile, recentemente sostituito con un nuovo canale di collegamento parallelo alla nuova viabilità.
Nel novembre 1966 l’idrovora Cittanova è servita per l’espulsione di acque esterne provenienti dal bacino Cirgogno a seguito delle rotte del Piave, sollevando circa 18.000.000 di m³ d’acqua.
Con la realizzazione del collegamento con il bacino Ongaro Inferiore (che ha un regime idraulico più basso di circa 80 cm rispetto quello del Superiore), svolge anche funzioni di soccorso nel caso di forti precipitazioni, come accadde nel 1990 a causa di una pioggia intensa e concentra che comportò ingenti allagamenti nella fascia di circa 10 km parallela alla costa dalla foce del Piave a quella della Livenza.
Nel 2003 sono stati completati i lavori di ammodernamento, automazione e potenziamento della centrale, mediante elettrificazione dei motori diesel e posa di un consistente sistema di sgrigliatura automatica.
Ora la centrale ha 4 gruppi elettroidrovori della potenza complessiva di 28.500 l/s, una potenza di 1.835 KW con un numero di giri il minuto da 740 a 980, e capaci di garantire funzionamenti ordinari fino a 2,8 m sotto la quota del medio mare.