Paesaggio e turismo culturale: strategie per la valorizzazione del territorio

prof.ssa Benedetta Castiglioni e prof.ssa Elisabetta Novello - DISSGEA

Giorno e orario Tavolo tecnico Componenti del Tavolo tecnico
Venerdì 17 maggio
09:00-11:30
 
Paesaggio e turismo culturale: strategie per la valorizzazione del territorio

Benedetta Castiglioni – DiSSGeA | Università di Padova
Fiorella Dallari – Università di Bologna
Francesco Marangon – DIES | Università di Udine
Elisabetta Novello – DiSSGeA | Università di Padova
Francesco Vallerani – Dipartimento di Economia | Università di Venezia

Francesco Veronese – Consorzio di Bonifica Bacchiglione

Presentazione del Simposio

Il ‘paesaggio di bonifica’ è senza alcun dubbio un patrimonio da valorizzare per un turismo culturale sostenibile. Uno dei problemi maggiori che si incontra è, tuttavia, quello legato a una sorta di “invisibilità” di questo paesaggio, considerato spesso solo come territorio produttivo, un territorio di passaggio per percorsi turistici che hanno altrove le loro mete. Il turista, così come l’operatore turistico, non sono in grado di riconoscervi la multifunzionalità reale e potenziale.
L’obiettivo è quello di mettere in evidenza la presenza di un ricco patrimonio culturale in alcune aree particolari, sinteticamente definite come ‘artificialmente naturali’, che costituisce un notevole valore per un turismo sensibile alla trasformazione del territorio e del paesaggio.
Molte aree sono il risultato di una trasformazione avvenuta in un lungo arco di tempo, da alcuni decenni a diversi secoli, in seguito a interventi programmati da comunità organizzate che, per varie ragioni – sociali, economiche, politiche e militari – hanno assunto il ruolo di ‘gestori’ di tali territori apportando importanti modifiche, a volte irreversibili, nel loro assetto idrogeologico ed economico.
Ogni patrimonio culturale è tale solo se condiviso. Condiviso nel modo più inclusivo possibile. La valorizzazione di un patrimonio deve, tuttavia, tutelare innanzitutto il patrimonio stesso. Si tratta dunque di ideare e programmare un turismo che sia inclusivo, responsabile e sostenibile. La programmazione, in questo caso, comporta anche formazione, ricerca e partecipazione.
E’ necessario dunque promuovere uno sviluppo del territorio attraverso una nuova centralità restituita a questi paesaggi, nel dialogo tra gli agricoltori, gli abitanti, i visitatori, gli operatori turistici. Vanno promosse azioni negli ambiti della mobilità integrata, della predisposizione di itinerari con mezzi di trasporto diversi e “dolci”, della valorizzazione dell’edilizia tipica.