Componenti

SIMPOSI

Il festival si pone l’obiettivo di SENSIBILIZZARE la cittadinanza sulla fragilità del territorio, sulla necessità di politiche di antropizzazione sostenibili e rispettose dell’ambiente e di TROVARE soluzioni alle nuove sfide che il cambiamento climatico e una crescente urbanizzazione obbligano ad affrontare.

Molti sono i temi che verranno approfonditi nei Tavoli Tecnici e nei Simposi:

• mutamenti climatici
• consumo del suolo
• rischio idrogeologico
• conservazione e valorizzazione del paesaggio
• agricoltura sostenibile
• gestione della risorsa idrica
• opportunità di sviluppo
• elaborazione di buone pratiche

La partecipazione ai Simposi dà diritto all’acquisizione di CFP agli iscritti ai seguenti Ordini e Collegi Professionali:
•       Collegio degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati
•       Collegio dei Geometri e Geometri Laureati
•       Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
•       Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e  Conservatori
•       Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali
•       Ordine degli Ingegneri

Comitato Scientifico
prof. Marco Borga – UniPD | TeSAF
prof. Maurizio Borin – UniPD | DAFNAE
prof.ssa Benedetta Castiglioni – UniPD | DiSSGeA
prof.ssa Patrizia Marzaro – UniPD | DiPIC
dott. Carmelo Maucieri – UniPD | DAFNAE
prof. Francesco Morari – UniPD | DAFNAE
dott. Carlo Nicoletto – UniPD | DAFNAE
prof.ssa Elisabetta Novello – UniPD | DiSSGeA
prof. Paolo Salandin – UniPD | DICEA

dott. Graziano Paulon – Consorzio di Bonifica Veneto Orientale

TerrEvolute

Tavoli Tecnici

Giorno e orario Tavolo tecnico Componenti del Tavolo tecnico
Giovedì 16 maggio
10:30-13:00
 
Intervenire sul territorio per migliorare la gestione del rischio idraulico e geomorfologico
 
Gian Battista Bischetti –  UniMI | Scienze Agrarie e Ambientali | Produzione, Territorio, Agroenergia
Marco Borga – UniPd | TESAF
Paolo Salandin – UniPd | DICEA
Francesco Comiti – UniBolzano | Facoltà di Scienze e Tecnologie
Francesco Laio – Politecnico di Torino |  Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture
Stefano Orlandini – UniModena e Reggio Emilia | Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”

Carlo Bendoricchio –  Direttore Generale Consorzio di Bonifica  Acque Risorgive

Giovedì 16 maggio
14:30-17:00
 
Riccardo Bertoli – UniPD | DiPIC
Patrizia Marzaro – UniPD | DiPIC
Carola Pagliarin – UniPD | DiPIC
Clemente Santacroce – UniPD | DiPIC
Mauro Trivellin – UniPD | DiPIC

Andrea Crestani – Direttore ANBI Veneto

Venerdì 17 maggio
9:00-11:30
 
Benedetta Castiglioni – UniPD | DiSSGeA
Fiorella Dallari – UniBO
Francesco Marangon –  UniUD
Elisabetta Novello – UniPD | DiSSGeA
Francesco Vallerani – UniVE

Francesco Veronese – Direttore Consorzio di Bonifica Bacchiglione

Venerdì 17 maggio
10:30-13:00
 
Fabrizio Adani – UniMI
Maurizio Borin – UniPD | DAFNAE
Paolo Ceccon – UniUD
Francesco Morari – UniPD | DAFNAE
Anna Trettenero – Imprenditore agricolo

Graziano Paulon –  Dirigente Consorzio di Bonifica Veneto Orientale

Venerdì 17 maggio
14:30-17:00
 
AISSA#under40: Acqua e agricoltura Lorenzo Favaro – UniPD | DAFNAE
Franco Meggio – UniPD | DAFNAE
Carmelo Maucieri – UniPD | DAFNAE
Carlo Nicoletto – UniPD | DAFNAE
Donato Loddo – CNR | IPSP)

Giovanni Veronese –  Dirigente Consorzio di Bonifica Adige Po

Domenica 19 maggio
10:30-12:30
 
Stati Generali
Assemblea plenaria conclusiva.
Esposizione sintetica di tutti i risultati raggiungi nei rispettivi Simposi, confronto con politici et al.

Presentazione dei Simposi

Intervenire sul territorio per migliorare la gestione del rischio idraulico e geomorfologico

Gli eventi meteorologici intensi che provocano frane e inondazioni, nel seguito definiti eventi alluvionali, continuano a interessare il nostro Paese con danni crescenti, dimostrando chiaramente la necessità dello sviluppo di una gestione proattiva del territorio al fine di mitigare il rischio idraulico e geomorfologico, salvaguardando la qualità ambientale e il benessere della popolazione.

Da tali eventi è emersa la necessità di ripensare con uno sforzo congiunto e condiviso al modello di gestione del rischio, stimolando all’interno delle nostre comunità di cittadini, tecnici, scienziati e decisori alcune riflessioni in particolare sulle modalità di intervento per la mitigazione del rischio.

Il tavolo di lavoro intende porre particolare attenzione sul ruolo e l’adeguatezza delle infrastrutture e degli interventi di difesa intesi nella loro accezione più ampia, considerati nel contesto di un modello integrato di gestione del rischio alluvionale su orizzonti temporali non limitati al breve termine.

L’intervento infrastrutturale, comprensivo dell’attività di manutenzione delle opere e del territorio, viene collocato all’interno di un contesto ampio, fatto di azioni complesse che vanno dallo sviluppo di sistemi di monitoraggio, previsione e allerta fino agli interventi locali e di autoprotezione, tutte misure atte a ridurre la vulnerabilità delle comunità e alla tutela di “beni non negoziabili”, su tutti quello della salvezza delle vite umane.

Vengono in particolare analizzati tre ambiti: 1) l’integrazione delle opere di difesa idraulica in un approccio che consideri la necessità di coordinare le politiche di tutela “dalle” acque con le politiche di tutela “delle” acque; 2) il tema della manutenzione delle opere e gli interventi per la difesa del suolo, degli alvei e del territorio nel suo complesso; 3) la gestione del rischio residuo, la percezione sociale del rischio e l’attuazione di processi di comunicazione e coinvolgimento dei cittadini.

Riflessioni sulla l.r. n. 12/2009 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio” (2009-2019)

La Regione Veneto, con la legge 8 maggio 2009, n. 12, sostitutiva della legge 13 gennaio 1976, n. 3, ha disciplinato la materia delle bonifiche, individuando dieci “comprensori di bonifica”, gestiti da altrettanti Consorzi, e attribuendo agli stessi delle funzioni amministrative non più limitate alla gestione idraulica del territorio agricolo, ma estese alla difesa del suolo, alla tutela dell’ambiente, delle risorse idriche e del paesaggio.

Il tavolo di lavoro intende focalizzarsi su alcuni profili critici della disciplina regionale: alcuni relativi all’attività amministrativa dei Consorzi, e altri alla loro organizzazione e struttura, sempre considerando il trasversale tema del finanziamento delle attività consortili.

Si cercherà preliminarmente di individuare il rapporto tra funzioni consortili e contributi pagati dai titolari delle aree ricomprese nel perimetro di contribuenza individuato dal piano di classificazione, chiedendosi se, a fronte della varietà delle prime, il contributo consortile possa assurgere a strumento di fiscalità generale.

In secondo luogo, si verificherà se e come la l.r. 12/2009 abbia attuato i princìpi di auto-governo e di auto-finanziamento dei Consorzi, anche in ragione della composizione degli organi di gestione. Con riguardo a questi ultimi, si cercherà inoltre di capire se dalla l. 190/2012 e dai relativi decreti di attuazione derivino cause di incompatibilità, che la legge regionale trascura.

In terzo luogo, si affronterà il tema, anche sul piano della giurisdizione, delle responsabilità amministrativa e contabile degli organi consortili.

Si dedicherà infine particolare attenzione ai poteri consortili relativi alla valutazione di compatibilità idraulica nell’ambito dei procedimenti di pianificazione urbanistica generale ed attuativa, come pure ai poteri consortili in tema di difesa del suolo ed al loro coordinamento con le funzioni assegnate dagli artt. 53 ss., d.lgs. 152/2006 alle Autorità di bacino.

Paesaggio e turismo culturale: strategie per la valorizzazione del territorio

Il ‘paesaggio di bonifica’ è senza alcun dubbio un patrimonio da valorizzare per un turismo culturale sostenibile. Uno dei problemi maggiori che si incontra è, tuttavia, quello legato a una sorta di “invisibilità” di questo paesaggio, considerato spesso solo come territorio produttivo, un territorio di passaggio per percorsi turistici che hanno altrove le loro mete. Il turista, così come l’operatore turistico, non sono in grado di riconoscervi la multifunzionalità reale e potenziale.

L’obiettivo è quello di mettere in evidenza la presenza di un ricco patrimonio culturale in alcune aree particolari, sinteticamente definite come ‘artificialmente naturali’, che costituisce un notevole valore per un turismo sensibile alla trasformazione del territorio e del paesaggio.

Molte aree sono il risultato di una trasformazione avvenuta in un lungo arco di tempo, da alcuni decenni a diversi secoli, in seguito a interventi programmati da comunità organizzate che, per varie ragioni – sociali, economiche, politiche e militari – hanno assunto il ruolo di ‘gestori’ di tali territori apportando importanti modifiche, a volte irreversibili, nel loro assetto idrogeologico ed economico.

Ogni patrimonio culturale è tale solo se condiviso. Condiviso nel modo più inclusivo possibile. La valorizzazione di un patrimonio deve, tuttavia, tutelare innanzitutto il patrimonio stesso. Si tratta dunque di ideare e programmare un turismo che sia inclusivo,  responsabile e sostenibile. La programmazione, in questo caso, comporta anche formazione, ricerca e partecipazione.

E’ necessario dunque promuovere uno sviluppo del territorio attraverso una nuova centralità restituita a questi paesaggi, nel dialogo tra gli agricoltori, gli abitanti, i visitatori, gli operatori turistici. Vanno promosse azioni negli ambiti della mobilità integrata, della predisposizione di itinerari con mezzi di trasporto diversi e “dolci”, della valorizzazione dell’edilizia tipica.

La sostanza organica per migliorare le caratteristiche idrologiche dei suoli agrari

I suoli forniscono servizi ecosistemici che rendono possibile la vita sul pianeta: sono sede del ciclo dei nutrienti, contribuiscono alla regolazione del clima e al sequestro di anidride carbonica, partecipano alla detossificazione di sostanze inquinanti, sono habitat per svariate forme di vita, nonché fonte di microrganismi utili e risorse genetiche, sostengono la costruzione di edifici e manufatti, custodiscono patrimoni archeologici, supportano la produzione di cibo e materie prime, partecipano al ciclo idrologico, prevenendo allagamenti e rifornendo di acqua le colture.

Siamo pertanto impegnati collettivamente a difenderne la qualità, intesa come “capacità di sostenere, all’interno di sistemi naturali o antropizzati, la produzione delle piante e degli animali, di mantenere o migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, di creare condizioni favorevoli all’uomo e agli edifici”. Molte di queste funzioni sono direttamente o indirettamente associate alla quantità e alla qualità della sostanza organica presente nei suoli.

Il Tavolo Tecnico su “La sostanza organica per migliorare le caratteristiche fisiche e idrogeologiche dei suoli agrari” mira a:

– analizzare le tendenze evolutive del contenuto di sostanza organica dei suoli, verificatesi negli ultimi decenni, nei differenti agro-ecosistemi agricoli italiani, cercando di evidenziare il ruolo dei fattori gestionali e naturali;

– mettere in evidenza i legami intimi fra  sostanza organica  e caratteristiche fisiche dei suoli agrari, con particolare riferimento alla loro influenza sui processi di ritenzione idrica;

– passare in rassegna le strategie e le tecniche agronomiche per migliorare il tenore di sostanza organica dei terreni;

– presentare “Gezoo”, un software per la gestione virtuosa degli effluenti degli allevamenti;

– esaminare le potenzialità e i limiti d’impiego delle moderne biomasse, quali compost, digestati, biochar, al fine di sostenere i processi di economia circolare;

– sviluppare un focus sulle tecniche conservative di gestione del suolo, facendo tesoro di esperienze aziendali.

AISSA#under40: Acqua e agricoltura Il tavolo tecnico “Acqua e agricoltura” ha l’obiettivo di analizzare criticamente e riassumere le tematiche di ricerca inerenti la risorsa idrica in agricoltura oggi affrontate a livello nazionale dai ricercatori under40 delle scienze agrarie in base ai contributi presentati al I Convegno AISSA#under40 ospitato all’interno del Festival della Bonifica – TerrEvolute. In particolare, il binomio acqua e agricoltura sarà sviluppato riconducendo le varie tematiche di ricerca a 4 macro-categorie: acqua e produzioni vegetali, acqua e produzioni zootecniche, acqua e alimenti, acqua e ambiente. L’obiettivo a breve termine del tavolo tecnico è quello di creare una condivisione interdisciplinare dei temi di ricerca su acqua e agricoltura oggi affrontati dagli under40 in Italia. A partire da questa condivisione, durante il I Convegno AISSA#under40, si getteranno le basi per gli obiettivi di medio-lungo termine che mireranno a creare, attorno al tema acqua, rapporti stabili tra ricercatori di varie sedi e varie discipline. Nel medio-lungo periodo, la creazione di una rete tra diverse competenze interdisciplinari permetterà di affrontare in modo olistico le attuali criticità inerenti l’uso dell’acqua in agricoltura contribuendo a dare risposte in tempi più brevi e in modo più organico agli stakeholder (agricoltori, associazioni di categoria, agroindustrie, ecc…) anche alla luce dei sempre più impattanti cambiamenti climatici.